Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, 5 giugno 2012 A partire dal primo maggio 2012, anche i bicchieri di plastica e i piatti monouso entreranno a far parte del circuito della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica. Dunque, finalmente, anche questi oggetti di largo consumo, simbolo della cultura “usa e getta”, potranno essere differenziati al fine del riciclo dei materiali che li costituiscono. Lo stesso destino non toccherà per ora alle posate di plastica, solitamente fedeli compagne dei piatti e dei bicchieri monouso sulla tavola delle feste e nei pic-nic. Infatti non potranno essere destinate alla raccolta differenziata della plastica e dovranno continuare ad essere gettate nel cassonetto della indifferenziata. La decisione è stata comunicata ai Comuni dal comitato di coordinamento ANCI CONAI. Va detto che nel nostro paese vengono prodotte ogni anno 140 mila tonnellate di questo genere di rifiuto. Affinché piatti e bicchieri non vadano a compromettere la qualità della raccolta della plastica già in atto, dovranno però essere privati di ogni residuo liquido o solido. A tale proposito l'ANCI richiede che tutti i cittadini siano adeguatamente informati e collaborino efficacemente perché il loro buon operato può rendere virtuoso il Comune di appartenenza sul fronte della raccolta differenziata dei rifiuti e del loro riciclo. Va comunque detto che l'impiego di tali materiali “usa e getta” non deve certo essere incentivato perché sempre di uno spreco si tratta, e dovrebbe essere limitato a situazioni di emergenza e di estrema necessità, non diventare prassi abituale. In ogni caso è da considerarsi positivo il fatto che l'attuale sistema di recupero dei rifiuti stia compiendo passi da gigante nei confronti del recupero di quelle che vengono denominate “plastiche miste”. Infatti, mentre i singoli tipi di plastica possono essere facilmente riciclati, queste “plastiche miste” , dalle quali piatti e bicchieri sono composti, devono subire dei processi speciali di separazione. Finora la destinazione finale (discarica o riciclo) di una vettovaglia di plastica cambiava a seconda del luogo di utilizzo. Piatti o bicchieri di una mensa, del banchetto di una festa, minuscoli vassoietti, “valevano” di più degli stessi piattini bianchi in polistirene (polistirolo espanso) o dei bicchieri in polipropilene acquistati al supermercato e utilizzati per distribuire pizza o coca-cola alle feste di compleanno dei bambini in casa propria. I primi infatti venivano classificati fra gli imballaggi e nobilitati dal riciclo, i secondi restavano al livello di indefinibile pattume. Ciò premesso, si chiede ─ se il Comune di Trento si è già adeguato alla nuova normativa e come intende portarla avanti ─ se sono stati presi i contatti con ANCI e CONAI al fine di comprendere le nuove indicazioni nel merito ─ in che modo si intenda informare i cittadini dei cambiamenti intercorsi ─ come si sosterrà praticamente il corretto smaltimento di questa tipologia di rifiuto così impattante (prima pulizia grossolana) ─ se si intende lavorare anche nell'ottica di una graduale eliminazione di questi materiali, sia a livello familiare che pubblico, incoraggiando l'uso di stoviglie lavabili e riutilizzabili, in ceramica e vetro. Ci sono state recentemente feste, nella vicina Rovereto, in cui ognuno si è portato da casa le proprie stoviglie. Ma, senza arrivare a questi estremi, in taluni casi troppo scomodi da realizzarsi, sono ormai moltissime le feste nelle quali non si fa più uso di piatti, bicchieri e posate “usa e getta”: Una pratica salutare e contro gli sprechi che va sicuramente incoraggiata con adeguata e puntuale informazione. Stimolando la partecipazione dei cittadini nella difesa delle risorse e del proprio ambiente di vita. Grazie, Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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